Cristiano Mazzanti trionfa a Head to Head, la street competition per bartender under 30

“Non basta essere bravi, bisogna essere geniali” è il motto di Head to Head, una delle principali cocktail competition nazionali dedicate ai bartender under 30. E bravo e geniale si è rivelato Cristiano Mazzanti (al centro nella foto in alto), capo barman presso l’Oppio Caffè di Roma, che si è aggiudicato la seconda edizione della gara, superando gli altri nove concorrenti che hanno preso parte alla finalissima svoltasi alle Scuderie del Colle, sempre nella capitale.

Una competizione difficile quella ideata dai bartender Cristian Lorusso e Daniele Cicchinelli (nella foto in alto), dove i giovani barman sono chiamati a sfidarsi testa a testa in una serie di gare itineranti, che hanno sede in diversi locali di Roma, senza avere un tema di riferimento, un ingrediente o un cocktail prestabilito.

Il testa a testa, infatti, avviene dietro un vero bancone, sfruttando la bottigliera del bar ospite dove, a turno, gli sfidanti vengono istruiti dal bartender di casa su quanto a loro disposizione: disposizione dei prodotti, sciroppi, frutta, succhi, attrezzatura e tutto l’occorrente. La giuria indica l’ingrediente da usare per il cocktail, in una quantità almeno pari a 30 ml e inizia la gara: da quel momento il concorrente ha 180 secondi per ideare la ricetta e 300 per realizzarla (ogni sforamento comporta una penalità sul punteggio finale).

Ogni serata, alla quale prendono parte 6 barman, si svolge in una serie di batterie con livello di difficoltà crescente, si può andare dall’aggiunta di un secondo prodotto all’impiego di una specifica tecnica, al divieto di utilizzo di jigger e metal pour, al termine della quale la giuria valuta il cocktail in base a tecnica, gusto, presentazione e originalità, fino a decretare il vincitore di tappa che si aggiudica il posto per la finalissima.

Una maratona della miscelazione

Questa si è svolta con le medesime modalità, sotto gli occhi di una giuria composta da Paolo Sanna del Banana Republic, Patrick Pistolesi del Propaganda, Francesco Spenuso del Flair-Project, l’enologo Raffaele Rendina di Rosso Peynaud, Massimo D’Addezio del Chorus Café, Jimmy Bertazzoli del Mowa, l’esperto di rum Leonardo Pinto e di whisky Michelangelo Di Toma e Francesco Pirineo della Compagnia dei Caraibi.

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Nella prima sfida i bartender si sono confrontati due per volta nella realizzazione di un cocktail che prevedeva l’utilizzo di cachaça per Valerio Pietrobono e Giuseppe Stasi, mezcal per Gianfranco Azzarone e Giorgio Vicario, elisir di camomilla Bordiga per Mazzanti e Giuseppe Prosperi, Zubrowka per Luca Di Carmine e Valerio Gara, Suite n. 5 per Andrea Corelli e Gianluca Melfa.

I cinque vincitori dello scontro diretto più il migliore degli sconfitti hanno avuto accesso alla seconda fase, dove i bartender, suddivisi in due batterie, si sono cimentati in una nuova sfida. Questa ha comportato la preparazione di un drink a base di liquore di castagne, senza poter utilizzare il jigger o il metal pour nelle versate, per Melfa, Prosperi e Stasi, mentre Gara, Mazzanti e Vicario hanno dovuto utilizzare il cognac Remy Martin per i loro drink da servire in coppetta.

La semifinale ha aggiunto ulteriori difficoltà: una riduzione di 30 secondi sul tempo e l’uso dei sodati. La prima sfida, si è svolta tra Melfa e Mazzanti e ha previso l’utilizzo obbligatorio di rum Bally bianco, mentre nella seconda semifinale, dove a confrontarsi sono stati Prosperi e Vicario, la base era costituita da Pino Mugo di Quaglia e gin.

I-due-finalisti

Si è arrivati così al gran finale con la sfida tra Mazzanti e Pietrobono (a sinistra nella foto sopra). Nell’ultimo scontro non è stata prevista alcuna difficoltà aggiuntiva, se non la creazione di un cocktail a base sake. Mazzanti ha trionfato con la sua proposta, Cristiano Revival, dove, oltre al distillato di riso, troviamo whiskey giapponese, liquore alle clementine, Americano Cocchi, succo di limone e qualche goccia di assenzio, superando così Pietrobono che per il suo Made in Japan ha invece utilizzato insieme alla base di sake, Punt & Mes, malto di riso, e Nikka.

Insomma, più che una semplice gara, Head to head è una vera maratona della miscelazione, che nelle sue prime due edizioni ha coinvolto i principali locali di Roma. Sedi delle tappe di questa edizione sono stati infatti il Niji, Marmo, Meccanismo, Dorsia, Morrinon’s, The barber shop, Porto fluviale, Apt, The corner e La terrasse cuisine & lounge Sofitel Villa Borghese. Ma che dalla prossima edizione si allarga ai cocktail bar di tutta Italia, con due tappe al Nord, due al Centro e due al Sud.

 

Le ricette di Head to Head

Cristiano Revival di Cristiano Mazzanti

30 ml sake, 20 ml liquore alle clementine, 20 ml Americano Cocchi, 15 ml whiskey Taketsuru, 20 ml succo di limone, assenzio a sporcare la coppa.

Made in Japan di Giuseppe Prosperi

60 ml Nikka, 30 ml sake, 15 ml Punt & Mes, 1 spoon di malto di riso, 2 dash di bitter agli agrumi.

 

La foto gallery della serata

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