Fondato a metà Ottocento, il birrificio di Biella ha messo in ordine le proprie testimonianze storiche e produttive, raccogliendole in un originale spazio espositivo dello stabilimento.

Zona industriale molto attiva fin dall’Ottocento (in particolare per il tessile), Biella ha visto crescere nel centro cittadino il birrificio G. Menabrea e Figli, costituito da Giuseppe Menabrea nel 1872, rilevando un altro birrificio già in funzione dal 1846. Nel 1896 l’attività viene incrementata con l’ingresso della famiglia Thedy, a cui si aggiunge nel 1991 il sostegno del nuovo proprietario, la famiglia Fuchs di Birra Forst (birramenabrea.it).

Con 170 anni di attività alle spalle, Birra Menabrea ha deciso di rendere pubbliche alcune testimonianze del suo passato (e presente), inaugurando recentemente il Museo e Biblioteca del birrificio attivo più antico d’Italia, in via Ramella Germanin 2/a.

Il locali sono stati ricavati in una parte delle grande cantine e si avvalgono dei più moderni sistemi espositivi. Per il momento vi si può accedere solo in gruppo su prenotazione inviando semplicemente una e-mail a: museo@birramenabrea.com

Lo spirito dell’iniziativa si può trovare sintetizzato in una frase del giovane mastro birraio Uwe Eichert: “In fatto di birra, i tedeschi mi hanno insegnato rigore e perfezione. Gli italiani mi hanno poi insegnato a metterci un pizzico di felicità. A Casa Menabrea infine ho imparato a fare la birra lasciando volare il mio cuore”.

«Abbiamo recuperato e restaurato diversi macchinari originali del 1846 - precisa Franco Thedy, giovane amministratore delegato di Birra Menabrea Spa - oltre a utensili d’officina, bottiglie e boccali in ceramica, ma anche poster pubblicitari, libri mastri di carico e scarico, riconoscimenti internazionali e medaglie al merito raccolte in tutti questi anni, creando un percorso didattico ricco di pannelli esplicativi».

Tradizione e tecnologia
Arrivata a una produzione annua di 200 mila ettolitri, Birra Menabrea ha intrapreso negli ultimi anni un intenso programma di adeguamento tecnologico e miglioramento della capacità produttiva, in particolare per l’infustamento e l’imbottigliamento, ancora in corso d’opera. Il “segreto” del successo delle birre Menabrea, brassate a bassa fermentazione, si fonda sull’utilizzo della purissima acqua di sorgenti sopra i 1.500 metri delle Alpi Biellesi caratterizzata da un basso residuo fisso, oltre ai cereali maltati (d’orzo e d’orzo caramellato) e ai cereali non maltati (mais e riso).

Oltre a Bionda (4,8% alc), Ambrata (5% alc) e Strong (8% alc), la gamma si distingue per le originali Top Restaurant espressamente rivolte al canale della ristorazione con le tipologie Light (3,5% alc), Pils (5,2% alc), Bock (7,5% alc) e Weiss (5,2% alc) in bottiglie 75 cl. Annualmente vengono affiancate dalla rossa speciale Christmas Beer (5,2% alc) in bottiglia 66 cl e in “bottiglione” in vetro scuro con tappo meccanico da 2 litri Limited Edition (solo 3.500 pezzi) che quest’anno è stato arricchito con le figurine della collezione Liebig (in licenza al Gruppo Colussi) sulla storia della birra presso gli antichi Egiziani.

Beer & Food
Il consiglio di bere sempre birra insieme a uno stuzzichino o a un piatto è sempre valido. Nel Ristorante annesso alla birreria Menabrea, ricavato in quelle che erano le stalle dei cavalli per il trasporto delle botti, è possibile infatti godere di alcuni piatti e prodotti tipici (aperto ogni sera dalle h.19 alle 01, domenica e lunedì riposo). Oltre a un ricco menu fisso a base di hamburger & patatine fritte, ogni giorno si alternano menu sfiziosi come: Risotto con radicchio, mele e timo mantecato al mascarpone (8 €) con Filetto di zebra (22 €); Risotto con scamorza affumicata, n’duja e salsiccia (8 €) con Pizza Bianca con funghi, n’duja e salsiccia (8 €); Pere cotte al vino (!) rosso (4 €).

Per offerte più “veloci” sono disponibili taglieri con sottaceti con i pregiati prosciutti Capanna di Collecchio (Parma) e i formaggi Botalla del confinante caseificio di Biella, a cominciare dallo Sbirro, unico formaggio toma alla Birra Menabrea, per continuare con altre tome e caciotte al latte di capra (Capritilla) e pecora (Pecorilla).

Sorto nel 1947 quasi di fronte al birrificio Menabrea, il caseificio Botalla è guidato dagli anni Ottanta dalla famiglia Bonino, dai genitori Sandro e Maria Teresa e dai figli Simona, Andrea e Stefano. Nelle sottostanti cantine di stagionatura “soggiornano” su scaffali in legno di abete oltre centomila forme dei più diversi tipi di formaggio, ognuna delle quali è periodicamente rivoltata, lavata, spazzolata ed etichettata dalle mani di capaci maestri casari (botallaformaggi.com).

Per gli esercenti che vogliono invece offrire nel proprio locale una proposta più ricercata, citiamo il libro di ricette “In cucina con la Top Restaurant Menabrea” (2013), firmato da Mina Novello con il contributo speciale dello chef Beppe Maffioli, che segue il precedente ”In cucina con la birra Menabrea” firmato sempre da Mina Novello con il contributo speciale dello chef Davide Oldani (2009), entrambi editi da Sapori Biellesi (saporibiellesi.it).

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