All’Estremadura Café un fiume di cocktail lungolago

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Con una carta delle bevande degna di una metropoli, l’Estremadura Café di Verbania-Suna da oltre tredici anni è diventato un punto di riferimento per una folta schiera di appassionati italiani e stranieri

Situata sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, la città di Verbania nasce dalla unificazione (nel 1939) di un gruppo di paesi che gravitano tra Pallanza e Intra. Antico borgo medievale, la frazione di Suna costituisce un anfiteatro naturale che si affaccia sullo spettacolare lungolago che guarda le isole Borromee. Tra i diversi locali pubblici che qui hanno dimora, Estremadura Café Art Cocktail Bar si distingue per un’indiscussa notorietà, merito dell’attento lavoro dei titolari.
«Sono cresciuta professionalmente nei locali di Gallarate - precisa Cinzia Ferro, contitolare del locale insieme con Stefano Chiodoni - e in quelli di un noto barman-imprenditore milanese e sono capitata qui un po’ per caso nel 1999 come barmaid. Ma mi sono innamorata subito di questo borgo in riva al lago incantevole che, non a caso, viene scelto come dimora da molti artisti, anche internazionali. Tanto che nel 2002 ho deciso di rilevare l’Estremadura e di trasformarlo in un vero e proprio art cocktail bar».
Il lungolago di Suna , infatti, è intitolato a Pawel Troubetzkoy, principe russo e scultore della Bella Epoque che qui trovò rifugio e stimoli artistici negi anni Venti. Nel corso degli anni, Estremadura Café è diventato un sicuro punto di riferimento per una clientela locale e “migrante” che sa apprezzare un buon cocktail, un calice di vino Doc o uno snack non banale, richiamato anche dalle periodiche mostre artistiche (ogni 15 giorni) proposte alle pareti del locale. Oltre che esperta nell’arte della miscelazione, Cinzia Ferro è una pittrice particolarmente dotata di una forte carica espressiva.

Atmosfera lounge

Il locale di Verbania-Suna riprende il nome della regione sudoccidentale della Spagna, ai confini con il Portogallo, nota per la ricchezza di tradizioni popolari, artistiche e culturali. Come spesso avviene per molti locali, della originaria ispirazione spagnola è rimasto solo il nome e le mattonelle alle pareti a mezza altezza realizzate in ceramica azulejos, a fondo bianco con decori geometrici azzurri.
Al tema spagnolo è subentrato, infatti, un più deciso schema di locale rétro americano, a cominciare dal grande bancone con bottiglieria in vetro scuro lavorato anni Quaranta, recuperato da uno storico bar di Chicago, insieme con il grande speccho sospeso e angolato di 30° che lo riflette di lato per tutta la lunghezza. Originali degli anni Cinquanta sono invece una serie di comode poltrone e divani che conferiscono al locale un’atmosfera lounge.
Particolarmente ricca è la carta delle bevande, 34 pagine rilegate con copertina in legno decorata a mano (da Cinzia). Il settore cocktail ha ovviamente il maggior spazio con circa 400 proposte suddivise anche in modo originale. Oltre ai cocktail alcolici a base di frutta fresca e ai pestati (314 alcolici, 103 analcolici) che sono quelli più gettonati, compaiono le sezioni speciali: anicizzati, con aloe vera, coccodè (con uova), bon bon (con caramelle gommose marshmallow), sprizzando (nonsolospritz) e ghiacciati (con crema di yogurt). Rinnovata ogni anno, la carta 2014 vedrà comparire la ricetta “Cuarenta Soles” con cui Cinzia Ferro ha vinto il concorso interregionale Aibes categoria Long Drink, tenuto a febbraio al salone Rhex di Rimini Fiera (vedi box pag.16) e la sezione “affumicati” a gloria di Dario Comini.
La carta delle bevande si completa con 279 etichette di distillati, 54 di liquori e 49 di birra (due alla spina, la chiara lager premium Crystal e la rossa bitter ale Fuller’s London Pride), più alcune artigianali di pregio come Imper Ale e Poggio del Farro.

Sinergia di locali

Grazie alla cantina della vicina Antica Osteria del Monte Rosso 1856 (di cui Cinzia e Stefano sono titolari), anche la sezione vini e spumanti è particolarmente ricca (210 specialità), con Champagne di piccole Maison proposti a rotazione. Nata quasi per gioco, un crescente peso ha ottenuto la sezione dei tè in foglia (21), degli infusi e delle tisane (14) che la Tea Tester Cinzia cura in modo particolare. La loro apoteosi si celebra la domenica pomeriggio e ogni proposta è servita con i rispettivi rituali tradizionali.
Non poteva mancare una sezione snack food molto agguerrita, dalle insalatone (8 €), ai taglieri di salumi e formaggi, bruschette, capresi al salmone, piade e panini (5 €) anche vegetariani con pane nero, fruit salad con yogurt, in cui vengono impiegati molti prodotti del territorio, a cominciare da quelli delle ricche Valli Ossolane.
Punto di forza dell’Estemadura Café è l’happy hour che riscuote un notevole successo, in particolare il fine settimana, quando si riversano sulla costa del Lago Maggiore frotte di lombardi e piemontesi, molti dei quali hanno casa o villa nelle vicinanze. E non manca una forte aliquota di clienti stranieri, dai turisti svizzeri, olandesi, tedeschi e russi (complimenti per il menù bilingue italiano-inglese), ai tecnici e manager delle fabbriche ad alta tecnologia del Varesotto. Un “assalto” che arriva a punte di oltre 400 presenze al sabato, ma si tratta di un’invasione ordinata visto che i gruppi di minorenni, in evidente ricerca di “sballo” alcolico, sono respinti inesorabilmente. Durante la settimana è un susseguirsi delle più diverse iniziative: serate culturali, presentazione di libri, declamazione di poesie, appuntamenti musicali live, degustazioni guidate con i produttori.

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