Avanguardie del vino a Milano

Qui Lombardia –

Serate a tema, iniziative, degustazioni e ora anche lo sfuso. Ecco le strategie anti-crisi dei locali milanesi

Tra Milano e il vino esiste un rapporto pluridecennale e profondo. Un amore saldo che non mostra segni di cedimento. Dai vecchi trani degli anni Cinquanta e Sessanta alle moderne enoteche di oggi non c’è praticamente una formula di servizio che non sia stata sperimentata. Mega happy hour con buffet sterminato o il semplice calice accompagnato dal tagliere di salumi e formaggi esclusivi, nel capoluogo lombardo si è sempre potuto trovare davvero di tutto. E oggi? Oggi pare proprio che la “moda”, anzi la tendenza più forte sia dettata dai tempi di crisi che viviamo. Già perché, oltre a molti ottimi locali che ovviamente ancora ci sono e alcuni dei quali vi illustriamo in queste pagine, sembra davvero che la “moda” del momento sia il vino sfuso. Certo, in questo caso si tratta di un consumo che avverrà, dopo l’acquisto, tra le mura di casa. Ma si tratta davvero di una tendenza importante.

Lo sfuso in tempo di recessione

Enoteche dedite alla vendita di vini sfusi, spesso senza servizio in loco, stanno nascendo ovunque e in quantità forse addirittura esagerata. Tanto da far pensare già ora che ce ne siano già fin troppe. Cioè che quelle che hanno aperto negli ultimi mesi, tante, dovranno davvero faticare per rimanere sul mercato. Dovranno sapersi distinguere non solo per i prezzi praticati (siamo su medie di 1,5/2,5 euro a litro senza grosse distinzioni tra bianchi frizzanti e rossi “barricati”), ma anche per i servizi offerti.
Sul fronte locali, invece, l’offerta rimane ampia e variegata. Dal semplice bar “di quartiere” che offre bianchi e rossi a calice senza tanti fronzoli, alle più ricche e fornite enoteche e wine bar con mescita, e con piccola o “grande” cucina. Insomma, quando si parla di bianchi e rossi, la formula ibrida bar-ristorante è forte. Aperitivo e happy hour rimangono comunque momenti importanti, e molto. Ma con una piccola novità. Ovvero meno buffet (magari di bassa qualità così da offrire prezzi contenuti), ma più qualità. Insomma, sì al tagliere di salumi e formaggi rari che sanno esaltare, più che sovrastare, il vino.

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